
Perché non le somiglio? La bilancia della combinazione genetica pende tutta dalla parte dell’anonimato, non sono indimenticabile come lei. Assomiglio a mio padre, come lui ho insignificanti capelli a spaghetto e un fisico non proprio da ballerina.
«Gesù benedetto! Che bufera!»
Angela saltella sul vialetto e raggiunge la porta d’ingresso, si toglie lo scialle con un gesto teatrale e mi dà un bacio appiccicoso di rossetto sulla guancia.
«Ho dovuto interromepere il massaggio dall’estetista a causa di questa maledetta neve! Non è per il denaro, anche se si paga in anticipo e in un caso simile non è giusto, ma chissà quando Lucy avrà un’ora di buco per me.»
La nonna ed io la guardiamo un po’ a disagio, facciamo sì con la testa, ma non abbiamo la più vaga idea di come funzionino gli appuntamenti dall’estetista. E comunque chi è Lucy?
«I coreani sono molto impegnati.» La mamma lo dice come si pronuncia amen alla fine di una preghiera, è solenne, assoluta.
«Forse perché sono i migliori.» Azzardo tanto per intervenire e compiacerla.
«C’è di meglio, mia cara, fidati…»
Mentre Angela si dilunga sull’arte del massaggio tailandese, su quanto stimoli l’epidermide e lo spirito, io e la nonna alziamo le spalle all’unisono e ci sorridiamo. Non viviamo nel suo mondo, questo ci rende complici come due scolarette.
Guardo di nuovo fuori dalla finestra, la mia C1 è sommersa dalla neve, a questo punto i miei timori diventano una tragica realtà: sono bloccata in compagnia delle due donne più importanti della mia vita, costretta a una convivenza forzata e al confronto con due colossi della femminilità famigliare.
Continua...
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