giovedì 6 maggio 2010

Una poesia per la mia Mantova


IL CASTELLO DI ISABELLA


Mura forti e robuste oltre a
fossati profondi, dove l’acqua scava
le sue vie segrete.
Disegni di mattoni e finestre sottili,
appuntite, lisce come madreperla.
Orme di cavalli sul sentiero.
Il ponte levatoio abbassato rivela
un mondo fatto di argilla e fili d’erba brillante.

Cercherò artisti illustri per dipingere
le mie stanze.
Desidero che le rendano immortali.
Non sarò sazia fino al giorno in cui
la gente passando alzerà la testa per vedere le torri.
Voglio stupore e memoria, storia e
stirpe.

Tuttavia conosco la vita della mia creatura.
E’ terra e acqua,
legnetti e conchiglie.
Prima di scomparire il mio castello
avrà la riverenza di un’onda del lago.

Non c’è rimpianto in me,
metto alla prova la mia futura grandezza.
Sono d’Este di nascita e Gonzaga per matrimonio.

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