giovedì 28 gennaio 2010

Il suono del ghiaccio (II parte)

I. Il panico dagli occhi

Lisa scende sempre in pista per prima perché nonostante siano dieci anni che pattina praticamente tutti i pomeriggi non vede l’ora di sentire il ghiaccio sotto alle lame. L’entusiasmo e la voglia di esserci non riescono a smorzarsi, nonostante gli orari a cui è costretta fra scuola e allenamenti, nonostante non abbia ambizioni particolari. Il rapporto col ghiaccio è solo suo.
Quel giorno vorrebbe rimanere sola, pensare unicamente a mantenere le posizioni e a correre nel gioco dei fili delle sue lame.
Aprire le braccia, volteggiare, tirare le punte, snodare le articolazioni. Non può, ha il pensiero dello spettacolo di fine anno che le martella il cervello.
Ricorda il saggio dell’anno prima con un senso di nausea e il sudore le appiccica i capelli mossi alla fronte.

Le luci del palazzetto erano tutte accese, la pista luccicava sotto i riflettori, il brusio della gente proveniva dagli spalti gremiti. Il suo programma era sulla musica The piano di Michael Nyman colonna sonora del film Lezioni di piano, perfetta per la sua pattinata leggera e per i suoi movimenti di braccia eleganti. Lei era sicura di quel programma, ma c’era qualcosa nell’aria oppure era in lei? Si sentiva le gambe anestetizzate, l’aveva anche detto all’allenatrice.
-E’ normale, quando sei sul ghiaccio passa tutto.
Così le aveva detto Katia, ma non era esattamente quello che era successo. Lisa ricorda poco chiaramente; il doppio Axel le era riuscito, le spirali perfette, bene la trottola bassa con cambio piede, poi il Lutz, doppio. Si ricorda con chiarezza quel momento, doveva aver chiuso gli occhi sentendosi sicura, ma l’equilibrio l’aveva tradita all’atterraggio. Il contatto del suo corpo sudato col ghiaccio era stato improvviso e violento, ma era stato il boato del pubblico che l’aveva fatta tremare. Traballante aveva cercato di rialzarsi ma un dolore lancinante al ginocchio destro l’aveva fatta ricadere. L’ultima cosa che le riappare lucidamente al ricordo è l’applauso del pubblico mentre la bloccavano dolorante sulla barella.

Katia l’allenatrice le si avvicina strofinandole le braccia con le mani guantate.
-Forza Lisa, facci vedere un po’ di carattere, su con lo spirito!
-Mmm
-Non troppa convinzione, mi raccomando! Vedrai, quest’anno andrà a meraviglia, abbiamo avuto tutto il tempo necessario per gli allenamenti. Il tuo programma è perfetto e penso riusciresti ad eseguirlo divinamente anche ad occhi chiusi!
-Fosse vero…
Continua...

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